1) IBM: 80 anni di innovazione in Italia
La IBM inizia a operare in Italia nel 1927, con il nome di Società Italiana Macchine Commerciali (SIMC). Nel 1928 viene aperto, in via Tolmezzo a Milano, il primo ufficio commerciale. I dipendenti sono 11. Negli anni '30 la società cambia la denominazione prima in Hollerith italiana, poi in Watson Italia. Nel 1946 diventa IBM Italia.
Ecco alcune tappe e immagini significative della presenza di IBM nel nostro Paese:
1927 Il primo cliente è il Ministero dei Trasporti che acquista un sistema meccanografico per la gestione dei ricambi delle Ferrovie dello Stato.
1931-1933 La IBM Italia lega il suo nome a due eventi di grande rilievo: il censimento del 1931, i cui risultati vennero pubblicati entro due anni - un tempo record per allora - e la prima gestione meccanografica del pagamento delle pensioni, con l'utilizzo di una scheda perforata come ricevuta.
1936 Con la meccanizzazione della Cassa di Risparmio di Verona inizia la lunga storia di successi della IBM nel mercato bancario.
1940 L'EIAR - Ente Italiano Audizione Radiofoniche - elabora, grazie a un sistema elettrocontabile IBM, i risultati del primo sondaggio di opinione tra gli ascoltatori.
1947 La Banca Commerciale Italiana apre a Parma il primo centro elettrocontabile bancario.
1952 La IBM annuncia il modello 701, il primo calcolatore elettronico destinato alle applicazioni commerciali. I primi esemplari sono installati presso l'acciaieria Dalmine e la Banca d'Italia.
1960 I sistemi IBM vengono utilizzati per elaborare i risultati delle gare olimpiche di Roma.
1966 Viene inaugurato lo stabilimento di Vimercate, in provincia di Milano, destinato alla produzione del S/360, il primo calcolatore con la tecnologia del chip integrato.
1968 Alitalia avvia uno dei primi progetti di tele-processing. Il suo sistema di prenotazioni inizia a operare su base mondiale, servendosi di tre Sistemi/360, di 350 terminali video e di 110 telescriventi. I cavi necessari all'interconnessione della rete hanno una lunghezza totale di 50.000 chilometri.
1979 A Roma IBM inaugura il Laboratorio di Sviluppo Software.
1981 Viene inaugurato a Santa Palomba, a sud di Roma, il secondo stabilimento della IBM Italia.
1991 Nasce la Fondazione IBM Italia, con la missione di promuovere e coordinare nel nostro Paese le iniziative della compagnia in campo educativo, sociale e culturale. 1996 Il Laboratorio Software di Roma diventa il Rome Tivoli Lab, con una missione mondiale nello sviluppo e nel supporto di prodotti software per il controllo dei sistemi e delle reti.
2005 A Roma viene aperto l'e-Government Open Solution Center, polo tecnologico a supporto dell'innovazione nella Pubblica Amministrazione.
2007 Inaugurato il SOA Leadership Center di Roma per garantire al settore pubblico e privato un accesso privilegiato alle “architetture informatiche orientate ai servizi”.
2) L’eliminacode intelligente

L' “eliminacode intelligente" è una soluzione innovativa, realizzata da IBM per rendere efficiente l’accoglienza dei clienti in tutti gli uffici aperti al pubblico. Con strumenti semplici e piacevoli, sarà possibile offrire informazioni ed indirizzare ai diversi servizi, aumentando l'efficacia della comunicazione relativa all'offerta di prodotto e dei servizi agli utenti.
La soluzione combina differenti aspetti quali:
- la comunicazione multimediale su grande schermo rivolta al cliente che si avvicina o che attende di essere servito,
- l’accoglienza e l’indirizzamento verso i servizi della filiale utilizzando un chiosco self-service con video interattivo di tipo "touch-screen",
- il controllo intelligente e centralizzato dell’operatività, basato sull'elaborazione dei dati raccolti.
Il cliente seleziona il servizio di suo interesse con un semplice tocco dello schermo del chiosco e viene quindi guidato in modo intuitivo attraverso una serie di scelte ed informazioni, che possono rappresentare la risposta esaustiva alle sue esigenze o indirizzarlo in modo mirato a chi potrà fornirgli dati sul servizio richiesto.
Inoltre il grande schermo rappresenta uno spazio a disposizione dell'azienda per trasmettere contenuti ad alto impatto visivo, quali messaggi informativi o promozionali di prodotti e servizi propri o di partner, diventando così fonte addizionale di profitto.

IBM ha sviluppato una soluzione di nuova generazione che permette di automatizzare attività che normalmente sono effettuate dal personale di negozio o da società specializzate, allo scopo di fornire un servizio puntuale al cliente e misurare l’efficienza delle attività di vendita.
La soluzione si basa su una o più telecamere (possono essere utilizzate quelle già installate nel negozio) ed un software di elaborazione delle immagini, in grado di identificare gli eventi e inviare segnalazioni al personale di negozio, oppure elaborare dati statistici.
Nell’immagine è illustrato il concetto: in una zona del negozio ripresa dalla telecamera è stata disegnata una regione d’interesse (cornice gialla) per misurare l’efficacia di un display; il sistema intercetta le tracce lasciate dai percorsi dei clienti che vi transitano ed elabora dei dati statistici (numero di clienti che si sono fermati in un certo arco di tempo, tempo medio di stazionamento etc.). I dati sono riportati nella tabella in basso nella figura.
Conta delle persone entrate nel punto vendita in un periodo di tempo a scelta, sia nell’intero negozio sia in un’area d’interesse dello stesso.
Individuazione delle aree più visitate (“percorsi hot”)
Calcolo del conversion rate per reparto.
Invio di un alert al personale del punto vendita quando un cliente si trova in una zona non presidiata e può aver bisogno di assistenza all’acquisto.
Invio di un alert al personale di negozio quando alle casse è in fila un numero di clienti superiore ad un certo valore di soglia ed è necessario aprire un’altra cassa.
Nel rispetto delle normative sulla privacy, non vengono storicizzate immagini dei clienti, ma solo il dato corrispondente all’evento, che viene utilizzato a fini statistici; non vi sono quindi problemi legati alla riconoscibilità della persona.

Processore dual-core ottenuto utilizzando l‘avanzata tecnologia di processo IBM a 65 nanometri, Power6 raddoppia la velocità della precedente generazione utilizzando la medesima quantità di energia elettrica. Grazie alla sua potenza l’intero catalogo iTunes viene scaricato in soli 60 secondi.
Con il nuovo server IBM System p570, Power6 detiene già un primato: è il primo microprocessore in grado di calcolare, via hardware, l’aritmetica in virgola mobile. Finora i calcoli riguardanti i numeri con punti decimali venivano eseguiti solo utilizzando software.
Tale capacità incorporata offre un enorme vantaggio alle aziende che gestiscono programmi fiscali, finanziari ed ERP complessi.

Ecco una serie di innovazioni conseguite da IBM nel corso del progetto quinquennale che ha portato allo sviluppo del Power6.
- E’ stato individuato il metodo per aumentare le prestazioni del chip mantenendo fisso il numero di stadi di pipeline (i segmenti di operazioni che devono essere completati in un singolo ciclo di clock ) ma velocizzando ognuno di essi. In questo modo si elimina il lavoro superfluo e si svolge una maggiore quantità di lavoro in parallelo. Di conseguenza, i tempi di esecuzione risultano oggi dimezzati e il consumo energetico è minore.
- Si è ridotta drasticamente l’alimentazione per il resto del chip, scegliendo di dare energia ai circuiti che non possono lavorare a bassa tensione in maniera separata.
- Si è ottenuta la possibilità di abbassare del 50% il consumo di elettricità del chip con un minimo impatto sulle prestazioni, agendo su tensione e frequenza.
- Si è adottato un metodo di progettazione che consente al Power6 di lavorare a bassa tensione. In tal modo, esso viene utilizzato in ambienti blade a bassa potenza così come in grandi macchine di multiprocessing simmetrico ad alte prestazioni. Il chip ha larghezza di banda configurabile, il che permette ai clienti di scegliere prestazioni massime o costi minimi.
Il Power6, inoltre, ha introdotto altre nuove tecniche per conservare la potenza e ridurre il calore generato dai server. I clock del processore possono essere spenti dinamicamente quando non servono e riaccesi nel momento in cui devono essere eseguite le istruzioni.
Il risparmio si realizza anche nel caso in cui la memoria non sia pienamente utilizzata, poiché l'alimentazione viene dinamicamente spenta per essere riaccesa quando è necessario.
Nei casi in cui si rilevi una condizione di surriscaldamento, il Power6 può ridurre la velocità di esecuzione delle istruzioni per restare entro un margine di temperatura accettabile definito dall'utente.
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